a cosa servono le stampanti ad aghi?
Le stampanti ad aghi funzionano mediante la testina di stampa che contiene
una matrice di aghi metallici allineati verticalmente e dotati ognuno di un
piccolo elettromagnete che serve a controllarli e a spararli contro il nastro
nero inchiostrato interposto tra loro e la carta. La pressione esercitata
dall'ago sul nastro fa si che questo venga a contatto con la carta lasciando
impresso un puntino corrispondente.
Per stampare quindi un singolo carattere formato da una matrice di punti vengono quindi magnetizzati i relativi aghi che con il processo visto prima provvedonono a stamparlo.
La tecnologia usata per le stampanti ad aghi è stata superata prima
da quelle a getto d'inchiostro e poi da quelle laser che oltretutto sono molto
più veloci e silenziose. Nonostante questo però esse continuano
ad essere apprezzate sia per il prezzo contenuto sia per la possibilità
di poter stampare su moduli a ricalco, cosa impossibile per le stampanti più
moderne che non sono del tipo ad inpatto.
Le stampanti ad aghi sono dotate di un nastro inchiostrato, analogo a quello
che si utilizza nelle macchine per scrivere. Dietro al nastro c'è una testina
dotata di nove oppure ventisette aghi, che si muove orizzontalmente, in parallelo
al rullo. Gli aghetti scattano in fuori sotto il controllo del calcolatore,
colpiscono il nastro e battono sul foglio, lasciando così una impressione
nera.
I modelli a nove aghi tracciano punti più grossolani, quelli a ventisette
sono più nitide: gli aghi in questo caso sono più piccoli.
Le risoluzioni tipiche sono 144 punti per pollice per le prime e 216 per le
seconde.
La velocità di stampa è di una o due pagine al minuto circa. Le stampanti
ad aghi più grandi hanno un rullo largo settanta centimetri circa. Vengono
chiamate stampanti a centotrentadue colonne e sono molto popolari nelle
banche, tra gli assicuratori e in tutti gli uffici dove è necessario stampare
lunghi tabulati.